Molte persone giustamente preoccupate della loro salute, pur desiderando sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica del seno lo evitano per la “temibile” anestesia generale. Pur essendo infatti l’anestesia generale molto sicura, alcuni pazienti la considerano un rischio da non affrontare per una chirurgia ritenuta “non essenziale” come quella estetica.
In questi casi esistono alcune opzioni alternative che possono rendere realizzabile il “sogno nel cassetto” di un seno corrispondente ai propri desideri.
Chirurgia estetica del seno: anestesia
La neuroleptoanalgesia rappresenta un tipo di anestesia (o meglio di sedazione) che consente, in associazione con un anestetico locale da parte del chirurgo, di realizzare quasi tutti gli interventi di chirurgia estetica. Quest’ultima è infatti una chirurgia di superficie, che non presuppone l’apertura della cavità addominale: è pertanto assolutamente possibile e sicuro proporre questa soluzione.
La sedazione, praticata con moderni farmaci dall’anestesista, è in grado di eliminare la quota di stress pre-intra e postoperatorio, riducendo anche la partecipazione a quello che sta succedendo intorno alla paziente, mentre l’anestesia locale è in grado di rimuovere la sensibilità al dolore. Proprio grazie a questa associazione la paziente può sottoporsi più serenamente all’intervento chirurgico.
Qual è la durata dell’anestesia?
La durata della sedazione è in relazione alla durata dell’intervento, e si può prolungare per tutto il tempo necessario. Dopo l’intervento tutti i farmaci utilizzati vengono smaltiti autonomamente oppure attraverso l’utilizzo di farmaci antagonisti, in grado di rimuovere l’effetto dei sedativi in tempi brevissimi per consentire alla paziente di alzarsi e riprendere coscienza delle proprie attività.
In questo caso è quindi possibile usufruire del regime di Day Hospital: al termine dell’intervento si può tranquillamente tornare alla propria abitazione, pur mantenendo il contatto con l’equipe chirurgica per qualsiasi chiarimento o richiesta.
Farmaci con caratteristiche simili, finalizzati a ridurre lo stress nel periodo postoperatorio immediato e l’eventuale sensazione di dolore o di fastidio nell’area appena operata, vengono prescritti con la raccomandazione di essere utilizzati a scadenza fissa, almeno per i primi due- tre giorni in modo da rendere pienamente soddisfacente l’esperienza chirurgica.
Tutti i farmaci prescritti sono il risultato di anni di esperienza, per questo il timore di assumerli o la convinzione che una certa quota di dolore debba far parte del corredo di ogni intervento chirurgico deve essere assolutamente superato, perché privo di fondamento.