La tecnica di “sollevamento del seno” o mastopessi ha lo scopo di ottenere una mammella ben posizionata, con un capezzolo posto alla giusta altezza rispetto alla linea emiclaveare, considerato un punto di riferimento in chirurgia plastica e corrispondente alla linea che dal centro della clavicola giunge fino al capezzolo.
Un seno esteticamente gradevole e in posizione accettabile presenta una linea emiclaveare della lunghezza di 16-20 cm. Nei casi di seno ptosico (sceso), invece, la posizione di tale linea raggiunge valori di molto superiori.
L’intervento di mastopessi ha dunque l’obiettivo di riportare il seno “cascante” a causa di gravidanze o di ripetute diete alle giuste misure e con la giusta forma e proporzione.
In cosa consiste l’intervento di mastopessi?
Normalmente la tecnica utilizzata dipende dalla condizione di partenza del seno, dal tipo di tessuto cutaneo e mammario presente e dai desideri della paziente.
Una delle tecniche utilizzate consiste nel prelevare il tessuto mammario presente al polo inferiore del seno e riposizionarlo in alto, fissandolo al piano profondo. In questo modo è possibile risollevare l’intera mammella offrendo un risultato ottimale e duraturo, che lascia una cicatrice residua poco evidente.
Tale tecnica, che utilizza il lembo inferiore, rappresenta la soluzione ideale per la paziente che ha tessuto mammario a sufficienza, non desidera alcun materiale protesico aggiunto e non ha preoccupazioni eccessive sulla presenza di una cicatrice intorno all’areola, sotto la stessa e (per quanto piccola) anche nel solco mammario.
La tecnica periareolare, invece, è utilizzata per le pazienti che non desiderano cicatrici (in aggiunta a quella intorno all’areola).
In questo caso, per recuperare il volume perduto con il tempo e le diete, attraverso l’incisione della cute intorno all’areola viene inserita e posizionata una protesi mammaria. Il risultato è molto buono e duraturo nel tempo.
Esistono poi altre tecniche che prevedono una cicatrice verticale, una a “virgola” o la classica di Pitanguy, a “T” invertita, che possono essere proposte con ottimi risultati.
Quali sono i rischi e le possibili complicazioni dell’intervento?
Le complicazioni di un lifting del seno sono riconducibili ad un qualsiasi intervento chirurgico: raccolte di sangue, piccole aree di necrosi della cute o infezioni sono piuttosto rare e vanno discusse ampiamente con il proprio chirurgo estetico, così come il tipo di tecnica ed i vantaggi che ne derivano.
L’intervento di mastopessi del seno è quindi in grado di offrire risultati davvero gratificanti, ma deve essere sempre ben programmata ed attuata in accordo con le aspettative delle pazienti e le indicazioni del chirurgo plastico.